McDonald’s è uno dei marchi più iconici del franchising mondiale. Ma quale è la sua storia? Perché ha avuto così tanto successo?
Anche a te sarà capitato di entrare in un punto di questo fast food, dove il rosso, il giallo ed il bianco dominano su tutto, in un’atmosfera quasi giocosa. Ma dove viene la sua fama? Come è riuscito ad espandersi così in profondità in tutto il mondo? Oggi ti raccontiamo la sua storia.
Dik e Mac McDonald’s, fratelli in affari
I fatti, come spesso accade, vengono da molto lontano. Siamo nell’America degli anni ’30 quando due fratelli, Dik e Mac McDonald, decidono di lasciarsi alle spalle le velleità cinematografiche (avevano provato a lavorare come attori, salvo poi riciclarsi con le sale da cinema). Il gioco non valeva la candela. Decidono quindi di aprire un loro ristorantino per pranzi veloci. Da lì a breve nasce McDonald’s Barbeque, uno di quei classici drive-in americani. Con un ampio menù, consegna all’auto, ragazze su rollerblade a sfrecciare tra le auto. Eppure, dopo un rinnovo del marchio (non più consegna all’auto e menù a base di soli hamburger), le cose cambiano. I fratelli si ritrovano con una marea di debiti da pagare.
La fortuna però pare, per una volta, girare dalla parte giusta ai fratelli McDonald. Grazie ai camionisti, che paiono apprezzare parecchio un pasto a base di soli hamburger, gli affari iniziano a decollare. Dalla California si spostano ad est, verso l’Arizona. A Phoenix fondano il loro secondo punto vendita, cui ne seguirà di lì a poco uno a Downey, Nel frattempo gli anni ’50, la stagione del nuovo sogno americano, è appena iniziata. E, con questa, le fortune di nuovi imprenditori dall’occhio lunghissimo.
La rivoluzione di Ray Kroc
Questa volpe dell’imprenditoria ha un nome e un cognome: Ray Kroc. Veniva dal mondo dei frullatori (!) e dei milkshake, ma il piglio era di quello di chi la sa lunghissima. Non appena nota quella fabbrica di montaggio che è il punto di San Bernardino (cui lui stesso ne era fornitore), ne rimane estasiato. Decide di entrare a gamba tesa in società con i McDonald. L’accordo è molto semplice quanto geniale: avrebbe pagato ai due fratelli una quota per ogni ristorante che sarebbe riuscito ad aprire (sfruttando gratuitamente tutto il know how messo in piede dai poveri McDonald). Il successo arriva lento ma inesorabile.
I punti vendita aumentano, sino ad arrivare ad oltre 200 nei primi anni ’60. I fratelli, finalmente milionari, decidono di ritirarsi a vita privata, lasciando il marchio a Ray Kroc. Quasi non gli par vero d’avere tra le mani una simile opportunità. Nel giro di un paio d’anni, il numero di affiliati triplicano, facendo le fortune di Kroc, a ragione considerato il vero e proprio padre putativo dell’iconico Mc’s.
Da lì in avanti, è una strada in discesa. Il primo Mc’s ad Amsterdam, il McDrive per acquistare il proprio hamburger direttamente dall’automobile, l’Happy Meal e i gadget in forma di giocattolo per i più piccoli, le aperture a Roma – a due passi da Piazza di Spagna – e, terminata la Guerra Fredda, in Russia. Fino ad arrivare alle “personalizzazioni” culinarie (in base agli al Paese del franchising), il McDelievery (per avere fumanti patatine e cheeseburger direttamente a casa tua), l’Expo. Per una storia che, ci giuriamo, è destinata a continuare ancora a lungo.