In questo ultimo anno le aziende hanno affrontato sfide impegnative. Prima la pandemia, e poi la crisi energica hanno modificato flussi di produzione e modi di lavorare. Ma non sono gli unici fattori a impattare sulle aziende. Nuove tecnologie, profili di consumatori in evoluzione, cambiamenti sociali stanno influenzando i contesti nei quali le aziende si stanno muovendo.
Per non arrivare impreparati alle evoluzioni del mercato è essenziale conoscerne i trend del 2023 e agire in modo proattivo.
Quali sono i trend del mercato nel 2023?
Mobile commerce
Da una ricerca di Asurion, azienda che opera nella fornitura di elettronica di consumo, le persone guardano il cellulare anche 96 volte al giorno. Si svagano, cercano informazioni, interagiscono con i brand e fanno acquisti. Non solo sui siti dedicati ma anche attraverso i nuovi strumenti dedicati allo shopping implementati dai social network. È un terreno che va presidiato con attenzione per captare le conversazioni degli utenti, promuovere il brand e incentivare le persone a fare acquisti o a recarsi nei locali dei franchisee. Ed è uno dei principi del business moderno: raggiungere i clienti ovunque si trovino. Nel 2020 le vendite di e-commerce negli Stati Uniti hanno raggiunto quasi 792 miliardi di dollari con un tasso di crescita del 32,4% rispetto all’anno precedente (fonte Digital Commerce), e le previsioni parlando di un canale di vendita con margini in crescita.
Mercati di nicchia
Ascoltare i clienti permette di individuare domande latenti o non soddisfatte, soprattutto in contesti di nicchia. È importante tenerli d’occhio per cogliere nuove opportunità e tendenze. Uno dei settori in fermento, e con molte nicchie, è quello alimentare. Pensiamo, ad esempio, all’industria alimentare che ha visto un proliferare di aziende dedite alla produzione e commercializzazione di prodotti vegani, vegetariani e senza glutine. Questa tendenza si è estesa anche alla ristorazione: Burger King, catena in franchising di fast food, ha introdotto nel suo menu anche proposte vegane mentre Universo Vegano ha creato il primo fast food cruelty-free italiano. Secondo Shopify, piattaforma specializzata nella creazione di negozi online, le nicchie diventeranno molto forti e redditizie, e possono minare i mercati principali creando una nuova catena di domanda e offerta che distoglie i consumatori dal mercato principale.
Abbonamenti
Secondo una ricerca ZDNet, il mercato delle offerte in abbonamento sta crescendo di anno in anno e raggiungerà oltre 11 miliardi di dollari entro il 2027. Questo è dovuto a due fattori: l’aumento dei consumatori interessati a un servizio di questo tipo e, soprattutto, estensione del modello di consumo basato sulle formule in abbonamento a settori diversi rispetto a quelli classici. Pensiamo, ad esempio, a corsi e lezioni: con un abbonamento mensile è possibile accedere a contenuti formativi sempre diversi o aggiornati. Oppure ai servizi di consegna a domicilio di menu settimanali studiati per diete, regimi alimentari particolari o, semplicemente, per i lavoratori fuori casa. Secondo Tien Tzuo, CEO di Zuora – azienda specializzata nella subscription economy- i modelli in abbonamento sono il futuro. Permettono di ottenere flussi di entrate costanti anziché vendite intermittenti. “Se non stai pensando a questo modello di business ora, è probabile che in pochi anni tu non abbia più un giro di affari da sviluppare” afferma Tzuo. Le aziende che hanno affiancato un sistema di questo tipo al loro business tradizionale possono ottenere una fonte costante di reddito, risparmiando in parte sui costi necessari per mantenere e fidelizzare i clienti.
Green economy
È forse il tema più attuale, e lo sarà anche nei prossimi anni. Da una ricerca WordStream (società specializzata nell’online marketing) il 92% dei Millennial preferisce acquistare da marchi etici. In generale sembra che le nuove generazioni siano più consapevoli in tema di provenienza etica dei prodotti, processi di lavorazione eco-sostenibili, condizioni di lavoro eque per i dipendenti e politiche di uguaglianza.
Questo cambiamento sociale si ripercuote nella creazione di nicchie di mercato che non esistevano in precedenza, creando nuove opportunità per le aziende più lungimiranti. Pensiamo ad esempio al settore del riciclo: non solo e non più di materiali industriali come ferro e plastica, ma anche di abbigliamento e oggetti di uso comune. Una tendenza che ha dato vita ad aziende e franchising per la vendita second hand. E ancora detersivi non tossici e cibi venduti sfusi, cibo organico, professionisti e aziende dell’architettura sostenibile.
L’impatto sul franchising
Come per tutte le aziende, anche per i franchisor è rilevante tenere d’occhio queste tendenze. Il consumatore è sempre più attento e, a parità di prezzo e condizioni, tenderà, ad esempio, a prediligere aziende amiche dell’ambiente. Per questo è importante diffondere, anche presso i franchisee, azioni green per evitare gli sprechi. Ma non solo. Nuove tendenze è sinonimo anche di nuove opportunità integrandole nel business esistente o creando uno spin off collegato. La crescita del food delivery può portare il franchisor a stringere accordi vantaggiosi con i servizi di consegna a domicilio e inserirli nel pacchetto di servizi offerti agli affiliati. Così come l’utilizzo della tecnologia può essere un mezzo per creare valore all’interno del proprio network e strumento di promozioni e customer care per il cliente finale. La sinergia tra franchisee che hanno il contatto diretto con il consumatore, e franchisor che ha gli strumenti per adottare iniziative strategiche di medio-lungo termine è oggi più che mai importante per creare sistemi di vendita, oltre che prodotti e servizi, capaci di incrociare più domande e bisogni attuali.