I cosiddetti ristori per quelle attività Partita Iva danneggiate dalla pandemia Covid-19 stanno arrivando. Pare infatti, stando alle fonti giornalistiche, che in settimana verranno diramate tutte le direttive del caso. Per cercare di venire incontro alle difficoltà che le categorie produttive hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno.

Una novità è stata effettivamente varata. E cioè le misure non saranno più legate ai paletti dei codici Ateco. Pare che infatti sarà sufficiente il solo possesso della Partita Iva. Per questi contributi a fondo perduto verranno quindi considerati due requisiti: il possesso della suddetta Partita Iva e (probabilmente) una accertata perdita di fatturato, rispetto alla precedente annualità, il 2019. Perdita che dovrebbe attestarsi almeno del 33%.

Come ottenere il bonus?

Il tetto di risarcimento massimo è indicato in circa 150mila euro, e in ogni caso questi ristori andrebbero a tutte le aziende che abbiano dichiarato fatturati in misura minore a 5 milioni di euro. Questi fondi, come stabilito dal Governo, sono a fondo perduto. Cosa significa? Che il conguaglio che si ottiene non costituisce reddito ed è dato “a pioggia” a tutti quelli che ne faranno richiesta e rientreranno nei parametri indicati.

Ottenere questo bonus è semplice. Le procedure sono infatti state snellite e semplificate. Sarà infatti sufficiente una autocertificazione che attesti quanto sopra riportato. A fronte dell’erogazione, sarà poi compito dell’Agenzia delle Entrate verificare che i parametri riportati fossero coincidenti con la situazione economica del richiedente.

Scopri il settore che fa per te!