Canada e Stati Uniti d’America hanno trovato un accordo: entro il 2050 si punta alle emissioni zero. Economia a emissioni ZERO.
Ebbene sì, forse la strada intrapresa è quella giusta. Quante cose stanno cambiano nella transizione dalla presidenza Trump a quella Biden, in America? Senza entrare nella bontà o meno dei provvedimenti presi, sicuramente molte. Il lato green, cioè quello legato all’importanza dell’ambiente, è sicuramente tra quelli centrali. In questo senso i primi segni di discontinuità sono evidenti.
Pochi giorni fa c’è infatti stato un incontro bilaterale tra il neopresidente americano eletto Joe Biden e il suo pari canadese, Justin Trudeau. Obiettivo? Provare a conseguire insieme il numero 0, in termini di emissioni nocive, entro il 2050. La strada è lunga e difficoltosa, ma la prima pietra è stata poggiata. Il metodo d’azione è pressoché definito: individuare un programma di azioni bilateralmente, coordinate da John Kerry (inviato speciale per il clima ed ex runner alla carica di Presidente degli Stati Uniti) e Jonathan Wilkinson, in carica come ministro canadese dell’ambiente.
Quali obiettivi per questo accordo?
Come si diceva, l’economia a emissioni 0 è il vero fulcro sul quale si regge questa reciproca intesa tra i due Stati. Come perseguire questo obiettivo, che in effetti pare piuttosto ambizioso? Gli ambiti di intervento sono essenzialmente tre:
- Meno petrolio e gas naturali
- Più mezzi di trasporto green
- Approntare un piano relativo ai cambiamenti climatici
In questa direzione stanno iniziano – sempre più – a muoversi tutte le grandi economie mondiali. A fronte peraltro degli accordi stipulati a Tokyo e a Parigi – per i quali si immaginano, nei prossimi decenni, una sostanziale diminuzione degli agenti tossici nell’aria che respiriamo -, la strada è tracciata. L’economia, ovviamente, prenderà atto di questa vera e propria svolta green. E, fossimo in voi, ne terremmo conto anche per la vostra futura attività!