Esploriamo il mondo degli imprenditori di successo: cos’hanno fatto, come l’hanno fatto, perché l’hanno fatto. Oggi: Elon Musk, Tesla.
Ci sono quelli che riescono a vedere avanti con incredibile razionalità, che non lasciano nulla al caso, le cui mosse appaiono sempre ponderate, decise, studiate. Sono come quei calciatori che in allenamento mettono tutto loro stessi. I risultati, in partita, si vedono. E poi ci sono quelli le cui mosse paiono talmente azzardate e fuori contesto, al punto da suscitare ilarità. Come se vivessero in un mondo loro, in un tempo fuori dal tempo. Menti spesso geniali, al punto che il loro guardare troppo avanti viene vissuto e visto con sospetto. Se queste menti fossero un calciatore, l’appellativo loro riferito di “genio e sregolatezza” cadrebbe a pennello. Sarebbero giocatori spesso indolenti, quasi fiacchi nel loro stare in campo. Ma una loro giocata straordinaria, pur in una partita mediocre, cambia le sorti dell’incontro. Elon Musk appartiene a questa categoria.
Ma chi è Elon Musk? Elon Musk nasce a Pretoria, in Sudafrica, cinquat’anni fa. Ed è una delle menti più geniali (e divisive) degli ultimi vent’anni. D’altronde, ci si potrebbe aspettare qualcosa da un padre che – al proprio figlio – affibbia come nome X Æ A-Xii? Nella sua storia, un sacco di aziende che sono diventate leader di mercato. E un sogno costante: lo spazio.
Ma andiamo per gradi. La gioventù? La tipica di un nerd: programmazione, Commodore Vic-20, un codice venduto (per un videogioco) a soli 12 anni. In tutto questo, un’infanzia non propriamente semplice, tra la separazione dei suoi genitori, la sua infelice coabitazione col padre, nonché la scuola, dove era bersaglio dei bulli. Poi, l’America.
Ricordo di pensare e vedere che l’America è dove sono possibili grandi cose, più di ogni altra nazione del mondo
E quale era il modo più semplice per arrivare in America? Il Canada. Grazie alla madre, ottiene il passaporto e a nemmeno 18 anni ci si trasferisce, per l’università, a Kingston. Successivamente si trasferirà in Pennsylvania e California. Nel girò di pochi anni riesce a conseguire sia una laurea in fisica che una in economia.
Elon Musk, professione genio
L’ascesa è impressionante. La sua prima creature è – insieme al fratello – Zip2, un’azienda di software web che vende, pochi anni dopo, per 307milioni di euro (intascandosi la sua parte, il 7%). Con il ricavato da vita a un gigante dei pagamenti: Paypal. Che, nel 2002, vende ad Ebay, per 1,5 miliardi di dollari. Le cifre sono da capogiro e impongono la figura di Musk nell’elite dell’imprenditoria mondiale. Nello stesso anno, quella che è forse la sua più ambiziosa prospettiva: lo spazio.
Ci sono stati solo circa una mezza dozzina di eventi veramente importanti nei quattro miliardi di anni di storia della vita sulla Terra: vita monocellulare, vita pluricellulare, differenziazione in piante e animali, spostamento degli animali dall’acqua alla terraferma, e l’avvento dei mammiferi e della coscienza. Il prossimo grande momento sarà quando la vita diventerà multi-planetaria, un’avventura senza precedenti che aumenterà notevolmente la ricchezza e la diversità della nostra coscienza collettiva.
Fonda SpaceX, azienda che si occupa di come spostarsi nello spazio, costruendo navicelle e veri e propri bus destinazione universo. Non pago di cimentarsi con i trasporti spaziali, Musk vuole rivoluzionare anche quelli terrestri. Un anno dopo, nel 2003, fonda Tesla. Cioè una delle prime auto interamente elettriche. Vi pare abbastanza? Nient’affatto. Solarcity, Hyperloop, OpenAi, The Boring Company. In quel tunnel strettissimo che collega energie rinnovabili, intelligenza artificiale, green, spazio. E, in ultimo, Neuralink, startup che punta a collegare cervello umano e intelligenza artificiale. Enough, mr. Musk?