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Esploriamo il mondo degli imprenditori di successo: cos’hanno fatto, come l’hanno fatto, perché l’hanno fatto. Oggi: Jeff Bezos, Amazon.

Dicono sia l’uomo più ricco del mondo. Ma pare – anche se è tutto da vedere – che Elon Musk di Tesla lo abbia recentemente superato. Poco cambia, intendiamoci. Le cifre sono quelle che fanno girare la testa. Patrimoni da 200miliardi di dollari, dollaro più, dollaro meno. Insomma: non ce lo immaginiamo Bezos a guardare giornalmente e compulsivamente il saldo del proprio conto in banca.

“We’ve had three big ideas at Amazon that we’ve stuck with for 18 years, and they’re the reason we’re successful: Put the customer first. Invent. And be patient.”

Abbiamo avuto tre grandi idee ad Amazon, che abbiamo portato avanti per 18 anni e sono la ragione del nostro successo: mettere il cliente al centro di tutto, essere creativi, essere pazienti.

A leggerne la biografia, pare la storia di un uomo venuto dal nulla e destinato a tutto. Nato nel New Mexico nel 1964, sin dall’adolescenza elabora la parabola del perfetto nerd: aggeggi elettronici da manipolare, garage genitoriale trasformato in una sorta di laboratorio, mani su computer prima che fossero tali. Alla Princeton University si laurea, a 24 anni, proprio in informatica ed ingegneria elettronica. Trovare lavoro in quell’epoca, in quel campo, negli Stati Uniti era da gente che aveva l’occhio lungo. E lui, Jeff Bezos, ce l’aveva. Fitel, Bankers trust e D.E. Shaw costruiscono il suo primo curriculum. Certo, la carriera gli procurava grandi soddisfazioni. Ma vuoi mettere il mettersi in proprio?

Che internet e i libri (su internet) avessero un potenziale inespresso ben lo sapeva. Fu così che, nel 1994, abbandona le vie che conducono a Wall Street, si trasferisce a Seattle e mette in piedi il capolavoro di una vita: Amazon. Intendiamoci: l’ufficio era una sorta di garage. La foto qui sotto profuma di mondo pre-internet (quello nel quale in molti – affacciandosi – ci avrebbero fatto gran soldi).

Jeff Bezos Amazon

Jezz Bezos @Amazon HQ, 1995 (Hackernoon)

Accanto ad Amazon, molto altro

Quindi è proprio da qui che Bezos inizia la sua scalata. Che proietta le vendite di Amazon, sin dal luglio 1995 (data del lancio), a 20mila dollari a settimana con un sito che, ai nostri occhi, pare quantomeno arcaico. Dato sorprendente per Bezos in primis. La sua start-up stava funzionando. Da lì a due anni, la quotazione in borsa. E il timore, velocemente tramontato, sulla concorrenza degli e-commerce dei negozi tradizionali. Bezos era arrivato prima di loro, aveva tracciato la strada e un know-how ineguagliabile. Era diventato leader di mercato.

A questo punto, la strada era totalmente in discesa. Arriverà la commercializzazione di cd e videocassette, di vestiti, elettronica e tanto, tanto altro. Fino a definire Amazon come il “negozio globale” che conosciamo ora. E l’ha fatto affrontando con successo la sfida più grande: quella della distribuzione su larga scala. Non bastasse: l’innovazione del Kindle (il tablet che permette di avere migliaia di libri in palmo di mano), Amazon Tv (la produzione di serie, lo streaming..), la corsa verso l’universo con Blue Origin, la società per viaggi nello spazio (lautamente pagati).

Insomma, a giudicare dalla sua avventura, la strada da uno scarno garage alla conquista dello spazio, non pare davvero così impossibile da percorrere.

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