La pubblica amministrazione prova ad evolversi. PagoPa diventa grande, finalmente.
Prima o poi doveva accadere, anche l’Italia inizia a fare qualche piccolo passettino verso una gestione più fluida e semplice dell’amministrazione pubblica. Non è certo mistero che il nostro Paese sia particolarmente arretrato sul piano della semplificazione burocratica. Ad aumentare la difficoltà con la quale i cittadini si interfacciano con la Pa, spesso ci si mette anche la lentezza dei portali dedicati, il loro essere anti-intuitivi, per non dire dell’irrisoria diffusione della banda larga in Italia.
In questo senso forse si vede qualche piccolo spiraglio.
Cosa cambia con PagoPa?
Come rileva il quotidiano Il Sole 24Ore,
- Integrazione dei propri sistemi informativi con accesso esclusivo attraverso l’utilizzo di SPID e CIE
- Avvio dei progetti di trasformazione digitale per rendere disponibili i servizi tramite l’app IO
- Riscossione elettronica delle proprie entrate integrando la piattaforma PagoPa nei sistemi di incasso
Lo stesso quotidiano, sottolinea come “digitalizzare il pagamento dei servizi pubblici, accompagnando e favorendo la progressiva riduzione dell’uso del contante, comporta e garantisce vantaggi non solo per le pubbliche amministrazioni ma anche e soprattutto per i cittadini. Tramite tale piattaforma potranno e possono essere pagati tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica, le scuole, le università, le ASL.”
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